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ARTE E CULTURA - Monumenti


PIAZZA VITTORIO EMANUELE

 

L’ingegner Antonio De Simone disegnò la prima pianta del borgo, approvata nel 1796, che mirava alla creazione di un punto d’incontro tra il centro antico e la città nuova. Tale progetto prevedeva un’ampia piazza di forma quadrata, perimetrata da un porticato continuo, sul quale sarebbero sorti edifici destinati, ad abitazione. Una seconda pianta, progettata dall’ingegner Francesco Sonno, nel 1825, prevedeva invece la parziale demolizione delle mura, facendo partire da lì delle rampe che avrebbero raggiunto il livello del nuovo borgo. Entrambi i disegni non furono mai realizzati in pieno, soprattutto a causa dell’incompatibilità tra i progetti e la situazione del luogo. Oggi la piazza, la cui ampiezza è pari a circa 22.000 mq, pur circondata da edifici in un più giusto rapporto dimensionale con essa, ha perso quel fascino dell’originaria soluzione architettonica. Nel 1877 l’architetto Sebastiano Losavio optò per un nuovo progetto, dividendo la piazza in due rettangoli alberati ed arricchendola di nuovi elementi urbanistici, quali le strade che la circondano. Al centro di uno dei due rettangoli si erge il monumento ai caduti in guerra, di Edoardo Simone, risalente al 1828, che rappresenta, ai piedi di un colossale legionario con una spada sguainata in una mano e la vittoria alata nell’altra, una madre nell’atto di benedire il figlio che va alla guerra e un’altra che conforta una vedova e un orfano di un milite caduto.  

 

In piazza Vittorio Emanuele, una delle più belle della nostra regione, è possibile trovare una certa tranquillità anche in pieno centro. Il "borgo" da anni rappresenta per i giovani un punto di aggregazione sociale, in particolare dopo le ventuno, quando la piazza si affolla per incontri, scambi culturali o, come nelle intenzioni originarie, per "comodo passeggio ameno e delizioso", un costume che si tramanda di generazione in generazione. Tutt'intorno alla piazza è possibile, fino alle venti, fare shopping per la massiccia presenza di negozi e banche e, nella bella stagione, ristorarsi all'aperto, ai tavolini dei bar, godendo talvolta di una piacevole musica. Inoltre durante i giorni festivi, nelle strade circostanti, il traffico viene bloccato per consentire una maggiore sicurezza ai bambini, il "borgo", poi, rappresentando, il cuore della città, si presta da sempre come luogo ideale per appuntamenti sportivi, religiosi, politici e culturali.

 

(Francesco Pepe, Monopoli città unica Guida Turistica e Culturale,

Zaccaria Edizioni, Monopoli 1996)

 

 

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