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PIANO STRATEGICO VALLE D'ITRIA
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LA MURGIA DEI TRULLI: dal mare alla valle d’Itria

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J.    I PROCESSI ORGANIZZATIVI DEL PIANO ED IL TEAM DI RICERCA

Contenuti e metodologie        

Il perno del Piano Strategico sarà costituito dal metodo da adottare per il governo del processo e del territorio.

Il Piano dovrà, pertanto, definire le caratteristiche funzionali idonee a costruire una strategia ed un insieme di procedure ed interventi attraverso cui perseguire gli obiettivi politici di sviluppo dell’AREA e  governare i processi di trasformazione, di evoluzione, di “sviluppo compatibile” alla base  del protocollo d’intesa sottoscritto dalle 9 amministrazioni comunali.

Quindi, occorrerà:

§  agevolare l’incontro di tutte le componenti della società e dell’economia, superando le divisioni nell’attribuzione di ruoli e responsabilità;

§  comporre un quadro analitico condiviso come presupposto alle scelte da compiere;

§  elaborare una strategia comune;

§ articolare progetti per governare concretamente lo sviluppo economico, sociale e culturale del territorio, certamente in un quadro di compatibilità ambientale;

§  garantire apertura al contributo di idee, di partecipazione e di collaborazione da parte di tutte le componenti della società;

§  fornire un supporto metodologico che garantisca l’attuazione di azioni concrete e il monitoraggio dei risultati.

I passaggi che porteranno alla costruzione del Piano Strategico sul Territorio sono stati concepiti secondo la seguente articolazione:

•  ascolto, lettura delle dinamiche in atto, diagnosi, individuazione di punti di forza e di debolezza, opportunità e rischi;

•  condivisione della lettura e definizione di una visione condivisa;

•  rappresentazione degli scenari (evolutivi / involutivi);

•  individuazione di un set di obiettivi;

•  determinazione di assi strategici coerenti con gli obiettivi;

•  individuazione degli attori, qualificazione delle risorse (umane e finanziarie), scelta delle modalità di azione e delle procedure operative;

•  definizione dei progetti;

•  attivazione delle azioni;

•  monitoraggio e verifica (bilancio finale).

Quindi, la caratterizzazione fondamentale del Piano Strategico sarà la “gestione sistematica, integrata, coordinata, condivisa e verificata delle politiche e delle azioni di autosviluppo”.

Il Piano Strategico dovrà  caratterizzarsi per la concretezza delle azioni intraprese. Fin dal concepimento del progetto sarà  necessario verificarne  la concretezza attuativa mediante indicatori oggettivi: soggetti e attori responsabili, procedura, partners, risorse umane e finanziarie, misurabilità dei risultati, programma dei tempi, controllo del risultato.

Il percorso del piano        
Lo Schema che segue, sintetizza il Processo di costruzione del Piano strategico:   


 

 

ORGANI DEL PIANO        

Sotto il profilo degli attori coinvolti e in base alle esigenze organizzative, il Piano Strategico dell’Aggregazione dei Comuni prevede i seguenti organismi :

“Conferenza interistituzionale  permanente”, è composta dai sindaci (o loro delegati) della Associazione dei 9 Comuni del Aggregazione e dai Presidenti (o loro delegati), di promuovere la preparazione e l’attuazione del Piano. Pone le basi per i lavori del “Forum dello Sviluppo” e cura, direttamente e tramite il “Gruppo di coordinamento del Piano”,  le relazioni con i diversi membri pubblici e privati del Forum stesso. E’ presieduta dal Sindaco/Assessore Responsabile del Piano Strategico del Comune Leader .

“Comune Leader”.  E’ il Comune preposto alla promozione ed alla guida del Piano.

Promotori/ Proponenti del processo di Piano (organismo che costituirà il “Forum dello Sviluppo”), comprende i principali rappresentanti degli interessi pubblici e privati dell’Area, in grado di assumere impegni, per quanto di loro competenza, a realizzare le azioni previste dal Piano. 

Indicativamente tali soggetti saranno rappresentanti di organismi quali:

o  Istituti di formazione superiore di eccellenza presenti sul territorio (Università degli Studi di Bari; Politecnico di Bari; LUM; CNR; ecc.)

o  C.C.I.A.A.

o  Associazioni datoriali (Assindustria, Confapi, Confcommercio, Congfagricoltua, Confartigianato, ecc.)

o  Organizzazioni sindacali

o  Banche e Fondazioni.

Il Forum eserciterà il compito di esaminare e approvare sia i principali documenti intermedi del Piano, nonché di approvare il Documento Finale del Piano, di firmare il “Patto dello Sviluppo” del territorio indicante l’adesione al Piano e l’impegno ad attuarlo ed indicare, infine, le modalità istituzionali di implementazione del Piano stesso.

La costituzione del Forum è promossa dalla Associazione dei 9 Comuni ed è presieduto dal Sindaco del Comune Leader o dall’Assessore responsabile del Piano. 

Il Forum si riunisce almeno due volte all’anno, prima per deliberare sui documenti preparatori del Piano e sulla sua versione finale, poi per deliberare su questioni rilevanti della attuazione del Piano stesso.

“Gruppo di coordinamento di Piano”, ha funzioni di pianificazione e coordinamento  del lavoro ed - agendo in stretta collaborazione con il Comune Leader e con l’Assessore responsabile del Piano - è responsabile della costruzione del processo secondo le metodologie ed i tempi approvati dagli Organismi di Piano.  Svolge funzioni di raccordo tra il Team di ricerca, l’Ufficio del Piano, i presidenti dei Gruppi di lavoro, i dirigenti degli altri Comuni ed Enti e i responsabili dei soggetti privati che partecipano al Piano, gli organi di stampa.

“Team di ricerca” è composto da esperti  nelle diverse discipline provenienti dal mondo accademico, della ricerca e della consulenza, e da dirigenti e funzionari delle amministrazioni, portatori di professionalità indispensabile per la formulazione del Piano.

La funzione del “Team di ricerca” è quella di apportare contributi di carattere generale e specifico che assicurino al Piano un’impostazione secondo criteri scientificamente corretti, anche con riferimento alle migliori pratiche di pianificazione territoriale strategica in campo nazionale e internazionale.  I membri del Team svolgono anche un ruolo di supporto disciplinare ai presidenti dei gruppi di lavoro  tematici sugli assi strategici che il Piano individua.

”Ufficio di Piano”, ha il compito di assistere il Sindaco/Assessore Responsabile del Piano, ed il Team di ricerca, ed in stretta relazione con il “Gruppo di Coordinamento” provvede all’organizzazione degli incontri (curando gli inviti, preparando il materiale di supporto ecc.), alla raccolta dei dati ed alla loro elaborazione di massima per la preparazione del documento della diagnostica, dei documenti di lavoro richiesti dalla fase di consultazione, e del documento finale di Piano.

“Gruppi di lavoro”, sono costituiti al termine della “fase diagnostica” sul tema degli linee strategiche. Sono costituite da gruppi di lavoro organizzati per ambiti tematici, incaricati di verificare, calibrare ed approfondire i contenuti del Piano Strategico. Nascono dall’esigenza di promuovere ulteriori momenti di discussione e di confronto con gli attori del sistema locale, al fine di:

o  conseguire un consenso più ampio ed un’adesione al progetto di sviluppo da parte di soggetti e di categorie che operano nel sistema locale;

o  derivare linee di indirizzo per un ordinamento in scala di priorità delle strategie e delle politiche.

Ai Gruppi di lavoro saranno invitati a partecipare:

-  i rappresentanti del sistema locale con competenza sui temi in discussione;

-  i rappresentanti dei Promotori/proponenti del Piano;

-  soggetti competenti nelle materie specifiche delle condizioni strutturali, con il compito di verificare la coerenza delle tematiche discusse con i principi di sostenibilità ambientale e sociale;

-  eventuali altri soggetti che hanno aderito al Piano.

I Gruppi di lavoro hanno due compiti:

-   esaminare e integrare le informazioni e le analisi di base prodotte dal Comitato Tecnico-Scientifico per la redazione della indagine diagnostica del territorio;

-   esaminare e integrare la prima bozza del Piano e le bozze successive prodotte per includere i migliori contributi emersi, con particolare attenzione alla individuazione delle singole azioni che compongono il Piano e alle relazioni tra queste e il complesso delle iniziative in corso o previste nel territorio di riferimento, in modo da presentare un quadro coerente di interventi.

Si prevede che i Gruppi di lavoro opereranno su tematiche specifiche. La partecipazione sarà aperta a tutti gli interessati in grado di rappresentare sia gli interessi pubblici che quelli privati rilevanti per il territorio dei 9 Comuni sia le più significative istanze di base e le aree di bisogno sociale tipicamente rappresentate da comitati di frazione, associazioni di cittadini, gruppi di interesse. La partecipazione avverrà in modo organizzato (iscrizioni, contributi scritti) per essere efficiente (pochi incontri) ed efficace (raccolta completa delle analisi e delle proposte, e loro trasformazione in un documento condiviso). 

I Gruppi di lavoro saranno guidati da altrettanti Presidenti, indicati dal Forum dello Sviluppo: persone ben inserite (residenti) nell’area dei Comuni e con una conoscenza approfondita delle varie problematiche che il Piano affronta. I Presidenti saranno affiancati dai membri del Comitato Tecnico-Scientifico e dal Gruppo di Coordinamento.

DESCRIZIONE DELLE ATTIVITÀ        

Il flusso procedurale esposto nello Schema comprende molteplici attività che, ai fini della presente esposizione, sono così sintetizzabili:

Fase di avvio, nel corso delle quale si procede alla predisposizione degli atti preparatori, fra i quali:

Ø  costituzione ed insediamento della “Conferenza interistituzionale permanente”;

Ø  individuazione del “Gruppo di coordinamento di Piano” e del “Team di Ricerca”;

Ø  presentazione dell’iniziativa in forma pubblica;

Ø  condivisione della Proposta di Piano Strategico.

Fase diagnostica, nella quale si parte dall’elaborazione dello stato di fatto. In particolare, durante tale fase, il “Team di Ricerca” cura l’indagine diagnostica analizzando i dati relativi all’Area di riferimento ed elabora le prime ipotesi di sviluppo. Viene quindi redatto il “Documento Preliminare di  Piano Strategico” ed una “Prima versione del Piano Strategico”, che viene sottoposto all’approvazione del “Forum dello Sviluppo” ed alle “Giunte Comunali”. Tale documento traccia gli assi strategici e definisce gli obiettivi generali che costituiranno base per il lavoro della fase successiva.

Gli organismi che vengono attivati, in tale fase,  sono:

Ø  costituzione ed all’insediamento del “Forum dello Sviluppo”;

Ø  Enti attori del Sistema locale (Regione, Provincia, Città Metropolitana, ecc.)

Ø  In tale fase sarà avviata l’attività di animazione del territorio con coinvolgimento degli Interlocutori portatori di interessi

Schema di percorso per l’elaborazione del “Documento Preliminare del Piano Strategico”, contenente le analisi (punti di forza, debolezza, opportunità e minacce) e le proposte.

 

 Per ognuna delle tematiche generali individuate, saranno definiti:

1.      la sintesi delle analisi sullo stato di fatto del settore (punti di forza, debolezza, opportunità e pericoli);

2.      l’elenco delle proposte eventualmente esistenti e l’ indicazione di eventuali nuove proposte.

Nella elaborazione della indagine si dovrà tenere conto delle analisi e delle proposte già  esistenti nel territorio, soprattutto di quelli più formalizzate e condivise.

I Gruppi di lavoro saranno chiamati a dibattere (anche in forma aggregata se necessario) le linee strategiche che risulteranno definite al termine della indagine diagnostica.

Fase di costruzione del Piano        

E’ questa la fase dell’ elaborazione delle scelte strategiche.

Le osservazioni emerse nella fase precedente, dopo essere state Presentate nella forma di “Prima Versione del Piano Strategico” al Forum dello sviluppo”, sono - con il supporto del “Gruppo di coordinamento di Piano” e del “Team di Ricerca” - organizzate dall’ “Ufficio di Piano”, per essere atte al lavoro da parte dei “Gruppi di lavoro”.

Per ogni linea strategica individuata, si costituisce un gruppo di lavoro che agisce come una vera e propria commissione o policy community: pur essendo espressione dei diversi attori ed interessi coinvolti, il gruppo ha il compito di ricomporre, entro una visione condivisa, i diversi punti di vistata.

I “Gruppi di lavoro”, composti da rappresentanti delle principali forze pubbliche e private presenti nell’area e formati tenendo conto delle direttrici di approfondimento individuate nella precedente fase, elaborano - con il supporto dei componenti del “Gruppo di coordinamento di Piano” e del “Team di ricerca” - i risultati dell’indagine diagnostica fornendo indicazioni precise in merito agli interventi più opportuni ed alla loro selezione in assi strategici, obiettivi generali ed azioni specifiche. Verrà,  infine, elaborata la versione definitiva del “Piano Strategico”. Il piano è presentato ai Consigli Comunali ed agli organi deliberanti degli altri membri del Forum. 

Fase della attuazione del Piano        

Attraverso l’Ufficio di Piano viene effettuato il monitoraggio delle singole linee strategiche, degli obiettivi e delle azioni e viene potenziata la comunicazione interna ed esterna di sostegno al Piano.

Eventuali modifiche al piano saranno successivamente approvate dal “Forum dello sviluppo”.

Metodo di consultazione        

Il Piano trae forza dalla implementazione, sin dalla fase di avvio, di un sistema organizzato di consultazioni rivolta sia ai rappresentanti degli interessi pubblici e privati presenti nell’Area, sia ai rappresentanti delle istanze sociali di base espresse nelle associazioni di quartiere e nei gruppi di interessi dei cittadini, avente per oggetto l’analisi diagnostica del territorio e la definizione delle linee di sviluppo strategico dell’area. La consultazione è coordinata dall’Ufficio di Piano e mira ad ottenere i seguenti risultati:

-  Analisi, integrazione e approvazione della indagine diagnostica svolta, e sua condivisione nel metodo e nel merito da parte dei soggetti pubblici (i 9 Comuni ecc.) e dei soggetti privati dell’area;

-  Stesura preliminare del Piano;

-  Indicazione degli impegni che ciascun attore (collettivo pubblico o privato, o singolo attore pubblico o privato di particolare rilevanza per tutto il territorio di riferimento), è in grado di assumere e dei tempi prevedibili per la realizzazione concreta dei progetti.

La consultazione è sostenuta dal processo di Piano attraverso una attività di comunicazione bidirezionale tra gli organi del Piano (come specificati nella sezione seguente) e i diversi enti, associazioni, comitati e gruppi che aderiscono al processo di produzione del piano stesso.

IL TEAM DI RICERCA        

In relazione alla composizione del “Team di ricerca” del Piano Strategico, l’identificazione dei profili necessari per lo sviluppo del Progetto, è stata effettuata partendo delle sette linee strategiche individuate nella Proposta di Piano, e sarà suscettibile di arricchimento, con l’individuazione di eventuali nuove professionalità specifiche, nel corso della realizzazione del Piano Strategico.

Infatti, quest’ultimo non sarà vissuto quale atto amministrativo, bensì quale processo e programma caratterizzato da dinamicità e flessibilità, elementi dai quali una programmazione che intende proporsi quale strumento di sviluppo di un territorio, non può prescindere, considerando i complessi e rapidi mutamenti di scenario nazionale ed internazionale che caratterizzano il nostro tempo.

La funzione del team è quella di apportare contributi di carattere generale e specifico che assicurino al Piano un’impostazione secondo criteri scientificamente corretti, anche con riferimento alle migliori pratiche di pianificazione territoriale strategica in campo nazionale e internazionale.  Ai membri del team è riservato anche un ruolo di supporto disciplinare ai presidenti delle Commissioni, che l’organigramma organizzativo prevede in relazione ai diversi ambiti  tematici.

Il “Team di ricerca” assicurerà l’elaborazione del Piano Strategico, attraverso l’impegno di esperti professionisti con funzioni tecniche specialistiche:

- AMBIENTE

- CULTURA

- SVILUPPO E BENESSERE DELLE RISORSE UMANE

- SVILUPPO DEI SISTEMI LOCALI – MARKETING DEL TERRITORIO

- INFRASTRUTTURE

- INNOVAZIONE

- GOVERNANCE DEL TERRITORIO

In particolare:

Area AMBIENTE        

n. 1 esperto senior  in materia di pianificazione ambientale strategica, con particolare riferimento ai modelli organizzativi e gestionali dei sistemi integrati e di progetto, alla Valutazione Ambientale Integrata di politiche e programmi pubblici ambientali, alla Valutazione di Impatto Ambientale e Strategica, al reporting Ambientale (bilancio ambientale), agli strumenti della Governance Ambientale (Agenda 21 locale, Sistemi di Gestione Ambientale, ecc.) e alla formazione/comunicazione/educazione ambientale.

n. 1 junior 

Area CULTURA        

n. 1 esperto senior  per approfondimento dei  identità e sviluppo;

Area SVILUPPO E BENESSERE DELLE RISORSE UMANE       

Non sono previste figure specifiche in quanto supporti significativi potranno essere forniti dagli esperti in materie sociologiche.

Area SVILUPPO DEI SISTEMI LOCALI MARKETING DEL TERRITORIO        

n. 1 esperto senior in analisi delle politiche pubbliche, pianificazione territoriale e politiche pubbliche del territorio;

Area INFRASTRUTTURE        

n. 1   esperto senior in Ingegneria delle Infrastrutture,

n. 1   esperto senior in urbanistica, con comprovata esperienza nella gestione di Piani e progetti complessi di natura urbanistica;

n. 1   esperto  junior

Area INNOVAZIONE        

n. 1   esperto senior nel settore della Società dell’informazione, con esperienze maturate nell’innovazione applicata alle PA;

n. 1   esperto junior

GOVERNANCE DEL TERRITORIO    
    
n.      1 esperto senior in materie giuridiche con specializzazione amministrativa, che abbia approfondito e maturato esperienze significative nel settore della governance dei sistemi locali.

Figure che forniranno supporto alle diverse tematiche sono:

n. 1   esperto senior in economia ;

n. 1   esperto senior in sociologia;

n. 1   esperto senior in comunicazione ;

I supporti Junior potranno essere rappresentati da figure interne alle PA promotrici.

Per quanto attiene allo sviluppo del Piano di Mobilità, le risorse necessarie sono state specificatamente individuate.

in particolare:

n. 1   esperto senior con comprovata esperienza scientifica maturata per oltre quindici anni nel settore dei trasporti

n. 1   esperto senior con comprovata esperienza scientifica maturata per oltre quindici anni nel settore delle strade

n. 4   esperti junior di supporto al lavoro.

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