B1 ANALISI DELL’ATTUALE DOMANDA
DI MOBILITÀ, DELL’ATTUALE OFFERTA DI TRASPORTO, DELLE
CRITICITÀ RILEVANTI E PREVISIONE DELLE RICADUTE AMBIENTALI
A MEDIO E LUNGO TERMINE DERIVANTI DALL’ATTUAZIONE
DEL PUM
Trasporto Pubblico
Urbano
Il trasporto nelle aree urbane, anche di piccole dimensioni,
è uno dei grandi problemi della nostra società. L’assetto
del territorio ed il fenomeno di urbanizzazione in
particolare, si evolvono secondo modelli e strategie
che non trovano adeguata corrispondenza nel sistema
di trasporto. L’approccio al problema, infatti, non
è semplice quando si vanno ad esaminare le interconnesioni
tra il sistema di trasporto e l’ambiente nel quale
esso dovrà esplicare le sue funzioni.
Non è possibile pensare di modificare la struttura del territorio
senza il contemporaneo adeguamento della struttura
della rete dei trasporti, né è possibile variare la
struttura della rete senza pensare di incidere sulla
dinamica dello sviluppo del territorio, sulla mobilità
che è il più importante della dinamica delle attività
del territorio.
Di conseguenza, la pianificazione territoriale non può essere
correttamente concepita, anche in termini di riduzione
dell’inquinamento e dei fenomeni di congestione, se
priva della pianificazione dei trasporti.
Occorre, pertanto, un corretto approccio al problema. Sono
necessarie informazioni, ricerche, indagini che possano
fornire i dati necessari per la elaborazione del piano.
L’aspetto gestionale è pure importante, ma non prioritario
ed è comunque successivo alla scelta ed alla realizzazione
della struttura fisica della rete, che può essere,
inidonea, insufficiente, inesistente.
Per le aree urbanizzate di Monopoli e Martina Franca, (città
con oltre 30.000 abitanti) è inesistente nella sua
insufficienza, l’offerta di trasporto pubblico.
Il sistema di trasporto pubblico, nel tentativo di soddisfare
tutte le esigenze, si presenta privo di interesse,
con lunghi tempi di spostamento e frequenze, inaccettabili
dagli utenti attuali e potenziali.
Domanda e Offerta
di Mobilità
L'analisi dei dati rilevati sulla domanda e sull'offerta
di mobilità, ed un'accurata valutazione sul campo,
consentono di individuare i punti critici dell'attuale
assetto del traffico.
II traffico di penetrazione ed attraversamento, provoca indubbiamente
diversi disagi alla circolazione urbana (sia pedonale
che veicolare). Risulta evidente quindi che occorre
realizzare, nelle città citate in precedenza, ma anche
nelle altre del raggruppamento, un sistema di circonvallazioni
sufficientemente lontane dal centro abitato, affinché
non interferiscano con questo.
La ristrettezza di gran parte delle sedi stradali, unita agli
schemi circolatori adottati, determina in molti incroci
altrettanti punti di discontinuità nella capacità
di deflusso. Ne derivano fenomeni di congestione che
possono essere risolti riorganizzando la circolazione
a sensi unici delle arterie principali, senza stravolgere
l'attuale circolazione della rete locale.
Anche l'offerta di sosta è inadeguata. La carenza non è tanto
grave per la sosta residenziale; infatti, essendo
le auto parcheggiate di notte sulle sedi viarie pubbliche
molto poche, si deduce che il fabbisogno minimo di
parcheggi "residenziali" risulta limitato.
I problemi si hanno nelle zone centrali in quanto
ad una elevata domanda di parcheggi fa riscontro un'offerta
molto limitata. C'e un rifiuto del trasporto pubblico:
anche se, in parte, ciò può essere addebitato alla
carenza dell'offerta ed ad una cattiva organizzazione
del servizio, è però prevalentemente un problema "culturale".
Occorrerà pertanto non soltanto offrire un servizio
di buona qualità, ma sensibilizzare i cittadini.
La mobilità pedonale è del tutto trascurata. Vi sono molte strade
non dotate di marciapiedi; le aree riservate ai pedoni
sono carenti (se si escludono le zone a traffico limitato,
ZTL, della domenica). La piacevolezza del muoversi
a piedi è quindi negata con un aggravio della circolazione
motoria del tutto ingiustificato. Affrontando questi
quattro problemi di carattere generale su tutto il
territorio, implicitamente saranno risolti gran parte
dei disagi puntuali.
Gli obiettivi che ci si propone per una riorganizzazione della
mobilità possono essere sintetizzati in quattro punti:
- il miglioramento della qualità della mobilità dei residenti
e dei visitatori del territorio;
- il miglioramento della qualità ambientale e la valorizzazione
del patrimonio storico - monumentale delle città:
riduzione dell'inquinamento atmosferico ed acustico,
maggiore facilità di spostamento e liberazione degli
edifici monumentali dall'assedio delle auto (in sosta
o in movimento);
- il miglioramento della sicurezza stradale (incidenti);
- il risparmio energetico.
Interventi da Attuare
Le strategie di intervento che si ritiene di poter adottare
per raggiungere questi obiettivi, possono essere così
sintetizzate. Trasferimento di un'aliquota della domanda
di spostamenti dall'auto al mezzo collettivo e dall'auto
al sistema pedonale: ciò può essere attuato agendo
sulla domanda e sull'offerta ed adottando schemi e
normative di circolazione progressivamente più vincolanti
e messi in atto in tempi sufficientemente lunghi per
far partecipare la cittadinanza alle scelte e per
far adeguare il sistema delle attività ai nuovi assetti.
Occorre percepire il mezzo pubblico come componente
di qualità del sistema dei trasporti urbani e non
offerta residuale destinata a segmenti marginali della
domanda - studenti e meno abbienti - che non possono
permettersi l'uso dell'auto. A tal fine occorre predisporre
un'offerta che risponda in termini di velocità, affidabilità,
confort e diffusione sul territorio alle esigenze
della domanda, sia urbana che, e soprattutto, extraurbana.
Realizzare parcheggi di scambio distribuiti lungo la periferia
delle città in modo da drenare la maggior parte possibile
dei flussi dei residenti in penetrazione nelle città.
Adeguare la dotazione di parcheggi residenziali (in
connessione anche con gli interventi di pedonalizzazione).
Garantire la possibilità di spostarsi a piedi mediante la predisposizione
di una rete di percorsi pedonali protetti e attrezzati
che colleghino i centri attrattivi principali delle
città.
Ristrutturare l'assetto della circolazione fondandolo sulla
gerarchizzazione della viabilità esistente e sull'adozione
di schemi a sensi unici. Individuare, in particolare,
una rete principale che consenta gli spostamenti di
penetrazione e di attraversamento nonché quelli interni
sulle lunghe distanze.