1. |
Utilizzare
(facendolo proprio nelle forme di legge) lo studio idrologico
elaborato dal Politecnico – e messo gratuitamente
a disposizione – come studio preliminare per la
verifica di compatibilità di tutti gli interventi
di trasformazione del territorio. |
2. |
Redigere
studi parziali di approfondimento per esplorare quelle
parti del territorio in cui il sistema idrico superficiale
ha subito forti alterazioni. |
3. |
Eseguire
un rilievo aereofotogrammetrico aggiornato con rilevazioni
delle sezioni altimetriche significative lungo il corso
delle lame e/o dei canali artificiali. |
4. |
Redigere
uno studio idrologico finalizzato a evidenziare le portate
massime di deflusso calcolate in funzione degli eventi
meteorici di maggiore intensità nei tempi di ritorno
di circa 150 anni ed evidenziare conseguentemente le aree
potenzialmente interessate da fenomeni di esondazione. |
5. |
Utilizzare
(immediatamente) gli studi di cui al punto 1) e 2) come
studi di settore ad integrazione delle analisi prodotte
nel “Piano comunale delle coste” per assumere
le conseguenti determinazioni progettuali. |
6. |
Ordinare
provvedimenti immediati di rimozione degli ostacoli, di
trasformazione e/o adeguamento costruttivi atti a consentire
il deflusso delle acque meteoriche, in tutti i casi in
cui siano stati i privati a modificare lo stato dei luoghi. |
7. |
Agire
di concerto con gli enti pubblici competenti, per quanto
previsto al punto 6), laddove gli interventi da eseguire
siano di esclusiva competenza istituzionale. |
8. |
Non
autorizzare più in futuro sistemazioni esterne
agli edifici di tipo impermeabile, bensì pavimentazioni
– laddove necessarie - rigorosamente di tipo permeabile.
|
9. |
Bonificare
le lame, ripristinare il sistema di deflusso e realizzare
canali artificiali secondo tecniche costruttive di ingegneria
naturalistica in tutti i casi in cui si siano prodotte
interruzioni allo scorrimento delle acque. |
10. |
Costituire
una struttura tecnica orientata a monitorare e pianificare
l’assetto idrogeologico del territorio, con presenza
di “specifiche competenze di settore” che,
per il caso in esame, comprendano un geologo, un ingegnere
idraulico e un esperto in pianificazione del territorio
(anche sotto forma di consulenti). |