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  Inaugurazione della mostra Teatro recitato del maestro Luca Alinari  
     

SpazioSei
Monopoli

 

Regione Puglia

 

Città di Monopoli

 

Provincia di Bari

 

La Galleria Spaziosei di Monopoli inaugura la mostra del maestro

LUCA ALINARI

teatro recitato

a cura di Mina Tarantino

 

giovedì 13 dicembre 2007

alle ore 19.00

 

Interverranno:

Domenico LOMELO, Assessore al Diritto allo Studio della regione Puglia

Paolo Antonio LEOCI, Sindaco della Città di Monopoli

Michele SUMA, Assessore alla Cultura del Comune di Monopoli

Raffaele NIGRO, Scrittore e Caporedattore della sede RAI di Bari

Sarà presente l’artista

 

Giovedì 13 dicembre alle ore 19.00 negli spazi espositivi della Galleria SPAZIOSEI, a Monopoli, verrà inaugurata la mostra personale del maestro Luca Alinari intitolata Teatro Recitato, a cura di Mina Tarantino.

Assieme all’artista, interverranno: Domenico Lomelo, Assessore ai Beni Culturali della Regione Puglia; Paolo Antonio Leoci, Sindaco della Città di Monopoli; Michele Suma, Assessore alla Cultura del Comune di Monopoli e Raffaele Nigro, scrittore e giornalista RAI.

Luca Alinari, fiorentino, nasce nel 1943. Pittore, scenografo, intellettuale fra i più impegnati e creativi in ambito internazionale, è anche autore di scritti sulla pittura e racconti surreali che hanno ancor più fatto apprezzare la cospicua dote del suo poliedrico talento.

Inizialmente i suoi riferimenti stilistici sono ascrivibili alla corrente Neodada, in adesione alla quale utilizza le tecniche più diverse: disegno con uso di colore fluorescenti, decalcomanie, collage, trasposizioni fotografiche.

La sua vita artistica è un crescendo di affermazioni di successo a partire dalla prima esposizione a Firenze presso la Galleria Inquadrature nel 1968. Si susseguono mostre in  importanti Gallerie italiane, accompagnate dalla stima crescente di critica, pubblico e collezionisti, fino ad arrivare alla partecipazione alla Biennale di Venezia nel 1982 e alla Quadriennale di Roma nel 1986.

L’elemento fondante della sua pittura è l’assenza assoluta di piani prospettici; le sue composizioni si richiamano all’innocenza della fanciullezza, sono viaggi immaginari nei ricordi della nostra infanzia. I suoi quadri, veri e propri racconti di mondi fiabeschi, si caratterizzano per la vivace, quasi vivida stesura dei colori e per la sostituzione delle parole con segni figurativi spesso archetipici. «È una pittura attraente, con qualcosa di “segreto” che non si rileva mai completamente» (José Saramago).

Fra le innumerevoli rassegne, pubbliche e private, alle quali ha partecipato, in Italia come all’estero, si ricordano la Sala d’Arme a Palazzo Vecchio a Firenze, Palazzo Lanfranchi a Matera, Palazzo Reale a Milano, il Museo d’Arte Contemporanea Villa Croce a Genova, la Tour Fromage ad Aosta, Palazzo Medici Riccardi a Firenze, la Galerie Adler a Parigi, la Biblioteca Municipal S. Maria da Feria ad Oporto in Portogallo, il Mubag Museo Alicante in Spagna, la Galleria Luis Burgos di Madrid, la Libreria Nazionale Universitaria a Torino, il Museo Archeologico Nazionale a Firenze, Castel dell’Ovo a Napoli, il Museo di Stato nella Repubblica di San Marino.

È del 1999 l’acquisizione da parte del Museo degli Uffizi a Firenze di un suo Autoritratto, destinato alla collezione degli “Autoritratti d’Autore” collocata  nel Corridoio Vasariano.

Importanti gli incontri con gli scrittori: nel 1994 Edoardo Sanguinetti dedica dieci poesie ad un suo ciclo di sculture in plexiglass; nei primi anni Ottanta, Goffredo Parise scrive un saggio sulla sua pittura; Domenico Rea, Alfonso Gatto, Raffaele Nigro e il premio Nobel per la letteratura José Saramago si avvicinano in tempi diversi alla sua ricerca in continuo divenire.

Le opere esposte in mostra fanno parte della più recente produzione di Luca Alinari: hanno un nuovo modo espressivo e coloristico, sono più materici e realizzati con diversi pigmenti e materiali. I colori evocano un profondo lirismo, attraverso toni delicati e poetici, tinte trasparenti e sfumature impercettibili. Le composizioni sono sempre molto ricche e simboliche.

«Le regole linguistiche che pone sono solo ed esclusivamente le sue. Sono quelle che vengono secretate dai fantasmi che coltiva nella sua solitudine, quelle che risultano dallo scricchiolare del pensiero visivo quando riassembla pezzi di memoria per riportarli sulla linea della contemporaneità.» (Philippe Daverio).

La mostra rimarrà aperta sino al 10 gennaio 2008.

Orario: dalle 17.30 alle 20.30 o in altre ore previo appuntamento,  lunedì chiuso.
Info: 080 80.29.03 cell. 339.61.62.515 email.
spaziosei@alice.it

 

La mostra rimarrà aperta dal 13 dicembre 2007 al 10 gennaio 2008

dalle 17.30 alle 20.30