Il Comune Informa


Città di Monopoli
URP - Servizi di comunicazione ai cittadini

 

La Sezione di Monopoli del Movimento Federalista Europeo

comunica:

 

Cerimonia commemorativa dell’eccidio

di Aldo Moro e della sua scorta

 

Venerdì 9 maggio 2008, alle ore 11:30, un corteo guidato dal Sindaco Ing. Emilio Romani, con il Movimento Federalista Europeo, i giovani e la cittadinanza di Monopoli, si recherà in P.zza Vittorio Emanuele per ricordare la tragica scomparsa di Aldo Moro e della sua scorta, trucidati dalle Brigate rosse nel 1978.

Una corona di fiori verrà deposta dal Sindaco sulla lapide del grande statista pugliese, politico di eccezionale lungimiranza e apertura mentale, perpetuando così la commemorazione avviata e proseguita per decenni dall’Avvocato Antonio Muolo, profondo studioso del pensiero moroteo. 

Ed è proprio ad Aldo Moro che è stata intitolata da Antonio Muolo la Casa d’ Europa d’ Italia e del Mediterraneo che Monopoli può ben pregiarsi di avere, istituita con grande passione e impegno dallo stesso Avv.to Antonio Muolo, che ne è stato il Presidente e che ha più volte ospitato i familiari dello statista, organizzando innumerevoli convegni di respiro internazionale.

Nel maggio 2007 il Parlamento italiano, riconoscendo il valore e l’eredità politica lasciata da Aldo Moro, ha istituito il giorno in cui egli fu trovato assassinato, il 9 maggio, come “Giorno della memoria”, in ricordo dello statista e di tutte le vittime del terrorismo.

 

XXX anniversario dell’ eccidio di Aldo Moro tratto dalle memorie di Antonio Muolo

  Il trentesimo anniversario dell’olocausto di Aldo Moro rinnova una ridda di emozioni, di ricordi e poi di riflessioni amare e malinconiche. Non vi sarà mai un’epoca in cui esisteranno uomini che potranno non ritenere attuali le indicazioni del pensiero di Aldo Moro, di questo scienziato che seppe passare dalla speculazione alla proiezione operativa, dosando con equilibrio gli aspetti politici con quelli scientifici: un equilibrio impastato di liberismo che indicava la strada per sbloccare la democrazia italiana, offrendo le differenti opzioni della vita del paese.
Chi è stato Aldo Moro? “E’ stato colui che deve morire”, per dirla con il titolo di un bellissimo film di Jules Dassin. E se non ci consolasse l’ evangelico “chicco di grano”, senza la cui morte non nasce la spiga, ci sarebbe da sentirci disperati nel constatare la spocchiosa sopravvivenza di coloro che non poterono, non seppero o non vollero scongiurare l’ olocausto.
  Che amarezza vedere quelli che si dicevano ammirati e solidali di Moro, all’ epoca in cui egli guidava il “carro del vincitore”, essere adesso divisi, litigiosi, critici gli uni verso gli altri, disposti al più irrazionale compromesso e al più incredibile trasformismo pur di mantenere stretta un’ oncia di potere, pur di sopravvivere a se stessi, come che sia, dimenticando l’ esortazione a conservare “la nostra idealità” e a valere per il servizio reso e non per il viluppo dei favori e delle clientele.
Le sue splendide pagine impregnate di lirismo sono state dimenticate! nonostante Moro avesse smitizzato la convinzione egemone di una sinistra migliore perché anche essa aveva contribuito all’ oligarchizzazione del paese ed avesse percorso, con l’ invocazione di competitività tra gruppi omogenei, la richiesta di democrazia compiuta che si vorrebbe a base della seconda repubblica, perfezionando anche il processo di integrazione europea in perfetta sintonia con De Gasperi, integrazione che non può essere ridotta alla dimensione economica finanziaria, ma va radicata nell’ humus dei valori cristiani di un sano federalismo attento all’uomo.
Ecco perché ho concluso malinconicamente. Ma il pensiero di Moro è intramontabile, perché contiene quei germi di verità che si possono anche seppellire con Lui sotto terra, ma producono prima o poi spighe di bene.
Beati coloro che sceglieranno quel grano, evitando così gli incubi delle cattive coscienze.