SUI SENTIERI DELL’UMANITA’
Non temere, Maria, perché hai trovato grazia presso Dio. Ecco, concepirai un figlio, lodarai alla luce e lo chiamerai Gesù. Luca 1,30
Con emozione attendiamo ogni anno il Natale quale eterno ritorno del Sole. Dalle lunghe notti di novembre sorge la luce così come dalle tenebre della nostra mente scaturiscono immagini, suoni, parole. L’Arte adotta un Bambino! Questo è il titolo di una mostra alla quale con generosità partecipano gli artisti: Caterina Arcuri, Luigi Billi, Pietro Capogrosso, Camillo Capolongo, Vito Capone, Claudio Cusatelli, Tullio De Gennaro, Giulio De Mitri, Michele Depalma, Mario Di Candia, Paola Filipucci,Luigi Filograno, Lello Gelao, Francesco Granito, Enzo Guaricci, Corrado Lorenzo, Salvatore Lovaglio, Paolo Lunanova, Gianna Maggiulli, Franco Menolascina, Antonio Noia, Riccardo Righini, Rosy Sansonetti, Beppe Sylos Labini, Annamaria Suppa, Alberto Vannetti. Ma di quale Bambino in realtà si tratta? Al di là del gesto solidaristico lodevole, questa rassegna appare colma di profondi significati; i riti di passaggio hanno sempre posto all’attenzione dei popoli di tutte le civiltà e culture il senso della continuità dell’esistenza. La vita e la morte sono le polarità intorno alle quali si sono sempre sviluppati il pensiero e il discorso nella speranza di una rinascita. Le Arti rivolgono lo sguardo aJ1’eternità e gli Artisti celebrano con le loro opere la nascita del proprio Sé insieme all’Altro per conoscere il mondo, rendendo condivisibili angosce e sentimenti. In tal modo costruiscono un linguaggio universale che non abbandona nessuno nel deserto della solitudine e tessono reti di protezione per quelle parti doloranti dell’Umanità in modo che tutti si sentano sempre a casa. Presepi, comete e alberi natalizi sollecitano riflessioni profonde intorno ai legami tra Cielo e Terra, Immanenza e Trascendenza, Genitori e Figli. La Luce che splende nella grotta di Betlemme rappresenta l’ Intelligere che illumina il cammino dell’uomo. A Betlemme, città del pane, nacque la Luce del mondo. Un Bambino che sulla strada del Golgota ebbe a dire Ama il tuo Nemico. È questa la grande trasformazione della Storia dell’Uomo. L’Arte, d’altro canto, ci insegna che è possibile creare terre di confine, di attraversamento, in cui l’Uomo possa incontrare l’Altro all’interno della sospensione di qualsiasi giudizio. Ma il Natale è l’evento della Maternità: gioia e dolore di una Madre che attraverso il sacrificio di Suo Figlio ci ha adottati amorevolmente cambiando la nostra dolente condizione nella convivialità gioiosa delle differenze intorno ad una mensa colma d’amore. Con questa mostra l’Arte si apre ad una solidarietà senza confini e afferma, in tal modo, di partecipare pienamente alla creazione di un Uomo Nuovo. Si tratta della rinascita dell’Arte e dunque delle capacità di rinnovarsi alla luce della Coscienza.
Per Spaziosei, dicembre 2006 Santa FIZZAROTTI SELVAGGI |