STORIE DALL’ARNO 4 ottobre – 16 novembre 2008
Inaugurazione sabato 4 ottobre 2008 / ore 19.00
COMUNICATO STAMPA Con il patrocinio della Regione Puglia e la Città di Monopoli la Galleria SPAZIOSEI inaugura sabato 4 ottobre 2008 alle ore 19.00 la mostra d’arte contemporanea: STORIE DALL’ARNO, opere di PUCCIO PUCCI dal 4 ottobre al 16 novembre 2008 La rassegna dell’artista fiorentino PUCCIO PUCCI, curata da Mina Tarantino, rientra nell’ambito della Giornata del contemporaneo 2008 organizzata dall’AMACI - Associazione Nazionale Musei Arte Contemporanea Italiani e si configura un evento data la personalità dell’artista nota a livello internazionale per l’originalità delle sue creazioni. Pucci è architetto, scultore e pittore; le differenti competenze di questo artista si integrano in una interdisciplinarietà che gli serve per creare le sue opere. Si afferma nel 1996 con esposizioni in Italia, a Mantova e a Firenze e, già dal 1998, all’estero: un padiglione all’Expò di Lisbona, poi anche Parigi, Beirut, Hong Kong, Nürnberg, Barcellona, Madrid, Miami, Berlino, San Francisco e Nairobi. Continuando a divulgare la sua arte in varie città italiane, riscuote ovunque ampi successi di critica e di pubblico. Nel 2007 interviene al restyling degli uffici UMS (United Medical Software) di San Casciano (Fi), dove ogni singolo elemento ideato diviene parte dell’architettura preesistente e realizza, in un progetto globale, la rinascita del luogo. Figlio ideale di quel filone d’arte povera scaturito in Italia per opera di Burri, Pucci investe la sua inesauribile curiosità a ispezionare le sponde solitarie dell’Arno per recuperare ogni tipo di materiale trasportato dal fiume: pezzi arrugginiti e informi di lamiera, tavole di legno macerate ed erose, congegni meccanici, bulloni, utensili vari. Miseri avanzi decomposti di oggetti destinati alla totale distruzione sono così trasformati in soggetto artistico, sottratti all’annientamento e dotati dell’alone magico proprio di ogni opera d’arte. «Il suo campo di ricerca è il territorio dove sono presenti le forme della natura e i manufatti dell’uomo che però sono stati usati e abbandonati:non interessano più e si lasciano. Diventano “cose”. Cose interessanti per qualità insospettate, per colori, dove la vista e il tatto percepiscono i segni del degrado sulla loro superficie, segni che ne generano altri, cose che suscitano piccole o grandi emozioni, che la mente riorganizza e le mani riassemblano mediante pinze, martelli, chiodi, saldature, pennelli. Cose recuperate dalla quotidianità della loro funzione abituale ne assumono altre» (John F. Reed). Orario di apertura: dalle 18.00 alle 20.30 o in altre ore previo appuntamento, domenica e lunedì chiuso.
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