PROGRAMMA
21 agosto 2009 ore 21.00
ALCUNI FATTI DEL ’43 Scritto e interpretato da Paolo Panaro
Mincuccio, giovane pescatore monopolitano, dopo l’8 settembre 1943, si ritrova completamente abbandonato a se stesso sull’isola di Corfù, occupata dai nazisti. Con altri fuggiaschi italiani si impossessa di una imbarcazione a remi. Remano senza sosta finché non giungono sulle coste del Salento. Mincuccio risale a piedi la Puglia. Lungo la strada attraversa Otranto, paese ormai abitato solo da donne. Più in là incontra un gruppo di raccoglitrici di olive allo sbando. Di notte, viene aiutato da una contrabbandiera. Quando arriva finalmente a casa ritrova suo padre, molto invecchiato. |
22 agosto 2009 ore 21.00
CAPATOSTA Di Beppe Lopez Con Paolo Panaro
Iangiusand’ nasce sotto una cattiva stella. A far da sfondo alla sua infanzia e alla sua giovinezza è la Bari popolare degli anni Trenta e Quaranta. Diciottenne, Ingiusand’ soprannominata Capatosta viene corteggiata da Cilluzz’, il figlio del pescivendolo, che alla fine sposa per fare un dispetto alla madre. Raccontata con una lingua di prorompente vigore, intarsiata con delicatezza da un dialetto espressivo e scontroso, Capatosta si distingue per la sua attenzione a un contesto sociale italiano pressoché sconosciuto.
23 agosto 2009 ore 21.00
RACCONTI: PIACEVOLI STORIE IN TEMPO DI PESTE” Di e con Paolo Panaro Dal Decamerone di Giovanni Boccaccio
Durante la peste del 1348, un gruppo di giovani fugge da Firenze per trovare pace nella campagne. Qui, fra balli, canti, ottimi cibi attenderanno la fine della pestilenza. Ma la loro attività prediletta sarà per dieci giorni il raccontarsi novelle, nascondendo sotto la leggerezza delle favole il grande miracolo del linguaggio e sperimentando intelligentemente tutte le potenzialità artistiche delle parole.
24 agosto 2009 ore 21.00
RACCONTI: QUEL CH’AVVENNE A CIPADA A’ TEMPI DE BALDO Di e con Paolo Panaro Dal Baldus di Teofilo Folengo
Un lercio frate alla prese con la più grottesca, sudicia e surreale delle sue prediche. Narra le avventure capitate, qualche secolo prima, a Baldo, nobile cavaliere morto di fame e a Zambello, contadino ricco ma un po’ tonto. Ma vero protagonista della vicenda è la piccola e tumultuosa Cipada, paradigma di tutte le periferie del mondo, abitata da contadini rozzi, brutali e sangugni.
Parodia del mondo cavalleresco e rappresentazione di quello villanesco, si fondono in questo spettacolo grazie a un linguaggio, che fonde, con intenti di contrasto comico, elementi classici ed elementi volgari. |
Costo del biglietto € 5.00
COMUNICATO STAMPA
TEATRO A “CRISTO DELLE ZOLLE”
Posizionato attraverso un percorso che si prolunga nell’area territoriale del “Parco agrario degli ulivi secolari”, la seicentesca chiesa di Cristo delle Zolle viene restituita alla pubblica fruibilità quale “Spazio per le Arti”.
La chiesa deve il suo fascino alle notevoli dimensioni, al rigore della sua architettura e al suggestivo isolamento nel paesaggio, procurando l’emozionante impressione di emergere direttamente dalle zolle. Notevole è anche la sua ubicazione: un bosco di ulivi secolari, in una zona fortemente presidiata da straordinarie masserie fortificate.
La particolare tipologia di questo spazio culturale fanno si che l’attività teatrale peculiare è quella del “teatro di narrazione” in cui un “attore” racconta una “vicenda”, attraverso un “personaggio” , che può essere anche collettivo o, addirittura, lo stesso attore che si fa parlante in prima persona. Il teatro di narrazione rappresenta una modalità teatrale che ispirandosi in qualche modo alle grandi esperienze del monologo teatrale vede attori-autori presentarsi sulla scena senza lo schermo del personaggio, ma anzi con la propria identità non sostituita per raccontare storie senza rappresentarle. |
per info e prenotazioni: 349 1028356 |