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Il
Castello fu edificato su di un promontorio
detto Punta Penna, a nord della città
in un punto che nei documenti è citato
come promontorium.
Era
la parte della penisola che corrispondeva
al punto terminale della Monopoli medioevale.
In origine, quindi, l'insediamento doveva
trovarsi alla periferia del nucleo urbano
per essere poi inglobato nel corso del
XII e XIII secolo fra i sobborghi settentrionali
della città.
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Il
castello ha una pianta pentagonale con
torri ai vertici e si sviluppa su due
livelli. Il parame-tro è realizzato in
conci squadrati di tufo calcareo. L'accesso
principale è situato sulla facciata sud-ovest
in corrispondenza di una torre cilindrica,
successiva all'impianto originario, alla
quale si accede mediante una breve rampa.
La torre è dotata di un vano per l'alloggiamento
del ponte levatoio ed è coronata in alto
da arcatelle a tutto sesto aggettanti
e piccole cose scolpite nel tufo. A sinistra
della torre è visibile un brano delle
antiche mura. La parte destra, invece,
appare maggiormente ingentilita in seguito
agli interventi di modifica e adattamento
che accompagnarono il castello nel XVII
secolo,durante il passaggio dalla funzione
difensiva a quella residenziale.
In
alto si osservano grandi aperture strombate
per i canoni.La facciata nord-est è quella
più esposta alle correnti marine. La continuità
di questa facciata è interrotta dall'inserimento
di un bastione pentagonale con una loggia
e caditoie.
Sotto
la loggia lo stemma in pietra con la data
del 1552 e il nome del vicerè Don Pedro
del Toledo, realizzatore del complesso.
1660
rappresenta una tappa fondamentale della
vita del castello: una serie di lavori
e ristrutturazione e ampliamento ne trasformano
in modo sostanziale la fisionomia esterna,
oltre che la destinazione interna degli
ambienti. Da semplice baluardo difensivo
diventa castello- residenza Nella
prima metà del XIX secolo il castello
diventa carcere mandamentale fino
al 1969.
Il
castello racchiude diversi tesori, importantissimi
dal punto di vista storico-artistico:
La
chiesa rupestre di San Nicola de Pinna,
fondata alla fine del X secolo
dal monopolitano sassone.
Una
grande porta ad arco in blocchi
di pietra squadrati, con un'asola per
lo scorrimento verticale di un'inferriata
o un altro sistema di chiusura. E' l'elemento
più misterioso e secondo le ipotesi il
più antico presente all'interno del castello.
Un
brano della cinta muraria a scarpata,
visibile in un angolo del grande vano
ad "L", al piano banchina.
Un
interessantissimo ambiente cisterna
corrispondente al vano, ricavato all'interno
delle mura antecedenti al castello.
Nella
seconda metà del XX secolo, il castello
attraversa un decennio di abbandono e
poi uno di restauri.
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